Turismo accessibile, Turismo per tutti, Turismo inclusivo, Turismo senza barriere sono diversi termini per indicare quella branchia del turismo che si occupa di soddisfare con equità e dignità i bisogni di tutti.
Nonostante ci siano così tanti termini per definirlo, al giorno d’oggi in Italia esistono ancora troppo pochi operatori turistici formati, troppo poche strutture ricettive accoglienti, pochissimi siti culturali totalmente fruibili e mezzi di trasporto antiquati!
Molti di voi pensano che il turismo accessibile sia rivolto solo ai disabili…SBAGLIATO!!!
Nello studio condotto nel 2005 nell’ambito del progetto supportato dalla commissione europea O.S.S.A.T.E. (One-Stop-Shop for Accessible Tourism in Europe) Accessibility market and stakeholder analysis sono stati individuati tre target principali che individuano tale domanda:
Ecco quindi che i disabili risultano SOLO UNA delle tipologie di clienti e non l’unica! Che poi con disabilità s’intende tutto e niente, vi sono moltissime forme di disabilità ed ognuna avrebbe bisogno di specifici ausili. Pensiamo semplicemente alla PCI di Alessia, lei ha un deficit motorio invece altri suoi amici, con la stessa diagnosi, sono anche ipovedenti!
Proviamo ora per un attimo a pensare a noi, ai nostri bisogni personali quando siamo in viaggio, ci renderemo conto che ognuno di noi ha delle esigenze speciali e specifiche, spesso diverse da quelle delle persone che viaggiano o si muovono con noi.
Allora perché continuiamo a pensare che il turismo accessibile sia per pochi eletti? Perché non comprendiamo che rendere un luogo accessibile può essere vantaggioso anche per noi stessi?