Ruote Libere è andata in perlustrazione di Feltre, città situata a valle delle vette Feltrine in provincia di Belluno. Feltre si sviluppa in verticale, ciò significa grandi salite e importanti discese da affrontare. Alessia per l’occasione ha deciso di rispolverare dal suo “autoparco” la carrozzina elettronica, era molto tempo che non la utilizzava. Sarà stata la scelta giusta?
Prima di entrare nelle mura di Feltre, siamo salite a quota 344 s.l.m. per visitare il millenario Santuario dei Santi Vittore e Corona. Il Santuario si trova a poca distanza da Feltre, in località Anzù, in una posizione particolarmente suggestiva, sul fianco del Monte Mesina a strapiombo di una roccia. È dedicato ai Santi Vittore e Corona che, durante la persecuzione di Marco Aurelio in Siria, vennero condannati per aver manifestato la loro fede. Lo abbiamo raggiunto percorrendo la strada principale con il fidato Doblò, che dopo qualche incertezza e decisa sgommata, ci ha portate a destinazione.
Il complesso del Santuario dei Santi Vittore e Corona è formato da una Basilica ed un chiostro. La Basilica è inaccessibile, i suoi scalini esterni sono troppo alti da affrontare. Anche il chiostro non è accessibile: c’è un primo e alto scalino da superare, poi un tratto di ciottolato in pendenza con lievi dislivelli ed infine una rampa di ciottolato. Ma noi volevamo entrarci, o per lo meno provarci! Alessia quindi ha fatto un cambio carrozza, passando da quella elettronica a quella manuale, molto più leggera per affrontare le nostre folli idee.
Trasportate dallo spirito di iniziativa di un volenteroso e caparbio signore, Alessia è riuscita ad accedere al chiostro. Se non fosse stato per lui ci saremmo fermate prima. Qui abbiamo avuto modo di conoscere anche il parroco che, notando le nostre difficoltà, ci ha riferito di voler pensare ad una soluzione accessibile (sarebbe fantastico). Nelle pareti di questo edificio sono dipinte da preziosi affreschi di scuola giottesca.
Il motivo principale per cui abbiamo deciso di salire fin quassù è il panorama che si apre su tutta la vallata feltrina. Purtroppo abbiamo trovato una giornata nuvolosa, ma con il bel tempo la vista è meravigliosa.
Una volta parcheggiato nei posteggi di via Roma appena fuori le mura di Feltre, abbiamo risalito la via principale della città entrando per Porta Imperiale. Passando tra antichi edifici e palazzi storici siamo arrivate poi in Piazza Maggiore dove, in passato, si trovava il foro romano. Tra i vari edifici della piazza spiccano la torre del Castello di Alboino, Palazzo Pretorio e Palazzo della Ragione che ospita il Teatro della Sena (sul quale palcoscenico recitò il anche Carlo Goldoni all’inizio della sua carriera). Tutti questi edifici sono però inaccessibili.
La carrozzina elettronica si è rivelata molto utile, sia perché Alessia era autonoma sia perché la strada che porta alla piazza ha un’importante pendenza.
Abbiamo, poi, fatto visita all’ufficio turistico di Piazza Maggiore per chiedere suggerimenti e consigli sulla nostra visita. Prima di uscire oltre ad una mappa della città Alessia ha rischiato di portar via anche la postazione dell’operatrice: aveva azionato involontariamente il joystick della carrozzina ed è piombata a tutta forza sul tavolo. Per fortuna non c’è stato nessun danno, ma solo un grande spavento. Dopo un’isterica e liberatoria risata la nostra visita è proseguita.
Nella storica città di Feltre ci sono all’incirca quaranta fontane, chiamate fontane Lombardesche perché prendono il nome dall’architetto che le progettò Tullio Lombardo. Queste fontane furono costruite durante il periodo della Repubblica di Venezia per assicurare un costante approvvigionamento idrico alla città anche in caso di assedio.
In Piazza Maggiore, ai piedi della Chiesa di san Rocco e san Sebastiano, si trova la più grande di queste fontane. Questo antica opera venne costruita nel 1486 ed oggi è un simbolo principale della piazza, sebbene non sia più funzionante. Per vederle da vicino bisogna percorrere un breve tratto di ciottolato.
Dopo una breve sosta ci siamo dirette verso la Galleria D’Arte Moderna Carlo Rizzarda. La Galleria è ospitata all’interno di Palazzo Cumano e prende il nome dell’artista che lasciò in eredità alla sua città uno dei maggiori esempi europei dell’antica arte del ferro battuto.
Il piano Mezzanino è l’unico dell’intero edificio a non essere accessibile. Con l’ascensore siamo salite quindi al primo piano. Qui sono esposte le numerose opere che Carlo Rizzarda acquistò nel corso del tempo per arredare la sua villa milanese.
Al secondo piano invece, si trovano le sculture di ferro battuto forgiate dal Maestro Rizzarda. Sono ricche di piccoli particolari e molte richiamano elementi della natura.
Salendo di un altro piano abbiamo raggiunto la collezione Carla Nasci e Ferruccio Franzoia, una raccolta di vetri veneziani creati dai migliori maestri soffiatori e donata al Comune di Feltre.
L’architetto Ferruccio Franzoia ha collezionato questi manufatti nel corso del tempo assieme a sua moglie Carla. L’architetto ha curato minuziosamente e con grande passione l’allestimento, anche per la parentela che lo lega allo stesso Carlo Rizzarda. Tra le opere ci sono rari vetri creati da Carlo Scarpa e molti lavori dei più grandi vetrai del Novecento. Siamo rimante affascinate da tanta bellezza!
Siamo poi entrate nel vicino Museo Diocesano di Arte Sacra, avevamo i minuti contati perché avrebbe chiuso da lì a poco. Al pianterreno si trova un grande salone che oggi ospita conferenze e la biglietteria che permette, tramite rampe, di accedere all’ala destra dell’edificio. Sono molti gli oggetti esposti: dipinti, statue, calici, crocefissi e ecc.
Prima di iniziare la visita, viene data la possibilità di guardare un filmato che ripercorre le ricostruzioni ed i vari ampliamenti del palazzo, è interessante per comprendere la sua storia.
Il Museo Diocesano è accessibile, abbiamo riscontrato una piccola difficoltà nel raggiungere l’ascensore per via della pavimentazione e di un lieve gradino che bloccava le ruote della carrozzina.
Questo palazzo era la sede dei Vescovi della Diocesi di Feltre a partire dal XIII secolo. Le sale dell’edificio ospitano affreschi, soffitti decorati, stucchi e pavimenti che raccontano i diversi stili che si sono susseguiti nel corso del tempo. Sono molti gli oggetti esposti: dipinti, statue, calici, crocefissi. L’ambiente risulta elegante e di grande raffinatezza.
Ormai era arrivato il tempo di tornare e di affrontare la discesa verso il parcheggio. Per fortuna la carrozzina di Alessia aveva ancora la batteria carica e così è stato più semplice mantenere il controllo.
Ogni anno nel primo weekend di agosto si svolge il Palio di Feltre. È un evento fortemente vissuto e trae origine nel 1404 quando Feltre si donò alla Repubblica di Venezia. Grazie alle coreografie ideate per l’occasione le vie si riempiono di sbandieratori e di cortei di nobili e dame che indossano riproduzione degli abiti dell’epoca. Questa atmosfera ricorda gli avventurosi e leggendari scenari di Robin Hood e di Re Artù. Ve lo consigliamo e speriamo di documentare presto questo evento.