Non tutto quello che è accessibile è inclusivo, questa è una cosa che ci è capitato di vedere anche nella nostra visita a Padova di fine agosto.
L’accessibilità comporta il fatto che a tutti venga garantito di poter entrare in un determinato luogo; l’inclusività comporta che un luogo sia visitabile e completamente fruibile da tutti.
Penso quindi al servizio del Tg2 in cui un ragazzo non vedente lamentava l’impossibilità di frequentare la facoltà di psicologia in quanto non poteva sostenere il test di ammissione usando il Braille: con tale comportamento abbiamo l’accessibilità (come richiesta dalla Costituzione) ma non l’inclusione della specifica persona.
Ora, è logico che se io da non vedente vado a Madrid e al Prado non mi forniscono l’audio guida per me è in primo luogo uno stress e poi una discriminazione, quindi siamo molto distanti dall’obiettivo che la modernità, pur con le lungaggini e le imperfezioni umane, deve sempre porsi, di essere realmente inclusivi.